Sempre più spesso osservo che adulti e bambini mangiano poca verdura, ne consegue un deficit di apporto in minerali e vitamine. Sappiamo che la verdura e la frutta neutralizzano gli acidi residui che tutti gli altri alimenti provocano quando ingeriti.
Per esempio, un etto di proteine animali come carne, pesce o uova che hanno residuo acido devono essere neutralizzati dalle basi contenute in due etti di verdura, cioè il doppio del loro peso. Il rapporto ideale del pasto è dunque una porzione di proteine e/o carboidrati per due porzioni di verdure.
Il deficit in minerali, vitamine e sostanze anti-ossidanti contenuti nella verdura e nella frutta, così come l’acidosi metabolica, contribuiscono a provocare l’accelerazione dell’invecchiamento e delle malattie croniche. Difficilmente il “contorno” tradizionale costituisce una dose sufficiente in verdura.
Una risposta efficace a questo deficit è quella della centrifuga o meglio ancora dell’estratto di verdura e frutta da consumare la mattina a colazione. Per quanto riguarda la salute però, c’è verdura e verdura, frutta e frutta e di conseguenza estratto ed estratto.
Quando preparare l’estratto e quanto bisogna berne?
Tutti noi sappiamo che una mela appena tagliata è bianca al suo interno, dopo qualche ora la polpa diventa marroncina e perde gran parte delle sue caratteristiche nutritive, è il fenomeno dell’ossidazione. Per evitare questa trasformazione l’ideale è preparare l’estratto al momento, prima di berlo; non sempre però abbiamo il tempo necessario a disposizione, la mattina, prima di uscire di casa. Per ovviare a ciò e per praticità può essere preparata una grande quantità di succo da conservare in un contenitore di vetro chiuso ermeticamente sottovuoto e disposto in frigo.
La giusta dose, per un individuo che non mangia abbastanza verdure va da un minimo di due bicchieri per i bambini e tre bicchieri per un adulto. Idealmente va assunto la mattina a colazione.
Qual è l’errore più comune quando si parla di estratti?
La frutta in generale contiene grandi quantità di zucchero sotto forma di fruttosio. Il fruttosio ha uguale composizione del glucosio e si differenzia da esso solo nella sua forma nello spazio. E’ una caratteristica che in chimica viene chiamata “isomero”, iso in greco significa uguale.
L’eccesso di zucchero e carboidrati sostiene la fermentazione intestinale, la produzione, la produzione di grasso, lo squilibrio ormonale e l’invecchiamento precoce.
“L’errore più comune nella composizione degli estratti è quello di usare troppa frutta con alto contenuto in zuccheri.”
La verdura, soprattutto quella che cresce all’esterno, fuori terra, ha un basso contenuto in zucchero. La verdura che cresce sotto terra contiene più zuccheri, è il caso per esempio della patata.
Qual è la composizione ideale per un sano estratto?
La migliore verdura da includere nell’estratto è quella che cresce fuori dalla terra, fresca di stagione e ricca in liquidi.
“Un sano estratto deve contenere 90 % di succo di estratto di verdura e solo il 10 % di frutta povera in zuccheri.”
Cetriolo, finocchio, sedano bianco, sedano verde, spinaci, carota, carota viola, pomodoro, radicchio rosso, broccolo, cavolo, prezzemolo, crescione, rucola, barbabietola rossa e rapa sono le verdure che compongono l’estratto.
La frutta che può essere aggiunta è quella povera in zucchero: mirtillo, fragola, mora, lampone, avocado, melograno, limone e in quantità minore kiwi e ciliegie. In mancanza di frutta fresca, in inverno si può ricorrere ai frutti di bosco congelati. Il sapore solforoso dei cruciferi (broccolo, cavolo) e di terra (barbabietola rossa) vengono coperti e attenuati dall’aggiunta della frutta e del limone.
In termini di praticità, è meglio fare l’estratto delle verdure e poi aggiungere un frullato di avocado e mirtilli in quanto l’avocado contiene poca acqua e tante delle sostanze nutritive dei mirtilli sono contenute nella buccia e verrebbero perse se inclusi nell’estratto.
A piacere, si possono aggiungere cannella, zenzero, curcuma, polvere di cacao puro o clorofilla che hanno proprietà digestiva, antibatterica, anti-fermentativa e antiossidante.
Perché l’estratto o la centrifuga e non il frullato?
La maggior parte degli individui che seguono un’alimentazione prevalentemente a base di proteine e carboidrati, hanno una sindrome di fermentazione intestinale. Spesso accusano gonfiore intestinale, pancia gonfia e squilibrio della flora intestinale con relativo deficit di produzione degli enzimi digestivi.
Le fibre contenute nella verdura e nella frutta sono per loro natura non solubili e indigeribili se non da una flora intestinale equilibrata. Il frullato, con il suo grande contenuto di fibre, verrebbe ad aumentare la sindrome fermentativa.
L’estratto o la centrifuga permettono di ridurre il deficit di vitamine, minerali e sostanze anti-ossidanti senza aumentare la fermentazione intestinale. Sia gli estratti ottenuti con estrattori a freddo che le centrifughe sono entrambi salutari, ma dovendo scegliere tra i due i migliori risultano essere gli estrattori.
La lentezza del motore e il tipo di tecnologia usata dagli estrattori permette di conservare tutte le proprietà organolettiche e nutrizionali del succo: non si verifica surriscaldamento e l’immagazzinamento di troppa aria nel succo, cosa che mantiene inalterato lo stato chimico-fisico di oligoelementi, vitamine termolabili, minerali ed enzimi. Per questo motivo gli estratti vengono anche chiamati “succhi vivi”.
Perché l’estratto è la migliore difesa antiossidante?
Le sostanze ossidanti che provocano il nostro invecchiamento provengono dall’interno e dall’esterno del corpo. Il nostro organismo, con il suo metabolismo, produce delle sostanze ossidanti che si chiamano “radicali liberi”. Questi radicali liberi possono anche essere prodotti dal consumo dell’alcol, del fumo, dall’intossicazione da agenti inquinanti e dalla troppa esposizione al sole. Infatti l’abbronzatura è spesso accompagnata dall’invecchiamento della cute dovuta all’azione ossidante dei raggi ultravioletti.
È dunque necessario per l’organismo difendersi dalle sostanze ossidanti mediante agenti antiossidanti. Il corpo dispone di due linee di difesa antiossidanti, una interna e una esterna. La sostanza antiossidante per eccellenza prodotta dal nostro corpo e capace di rigenerarsi è il Glutatione. Inoltre alcuni ormoni hanno azione antiossidante, è il caso della melatonina.
La difesa antiossidante esterna proviene dall’alimentazione. Sono principalmente le vitamine A, C, D, E, i minerali selenio, zinco, zolfo, magnesio, e il cromo. Tutte queste sostanze vengono fornite dalla verdura e dalla frutta.
Perché l’arcobaleno nel bicchiere?
Le sostanze con spiccate proprietà antiossidanti, sono proprio quelle che danno i diversi colori alla frutta e alla verdura. Sono i “Carotenoidi” e i “Flavonoidi”.
“L’estratto più sano è quello che contiene tutti i colori dell’arcobaleno e il meno fruttosio possibile”
I Caretonoidi sono i pigmenti che danno il colore giallo, arancione e rosso. I tre gruppi più importanti sono:
- il Licopene che colora in giallo e in rosso. Nella frutta e nelle verdure che costituiscono la mia ricetta per un sano estratto, lo troviamo nel pomodoro, nella fragola, nel melograno, nel limone e nella ciliegia. Nel corpo umano è abbondante nel plasma e in alcuni organi come nella prostata, nella mammella, nella ghiandola surrenale, nella pelle e nel tessuto adiposo.
- la Luteina è contenuta nei broccoli, negli spinaci, nella rucola e nel prezzemolo. La luteina è molto importante per la salute degli occhi. Infatti è presente in alta concentrazione nell’area centrale della retina (macula).
- la Zeaxantina è contenuta oltre che in altre verdure e frutta, nel radicchio rosso, negli spinaci, nei broccoli e nel crescione. Anche la zeaxantina è importante per la vista.
I Flavonoidi sono più di un migliaio. Sono principalmente:
- i Flavonoidi gialli. Si trovano nelle parti giovani e aeree delle piante. Sono abbondanti nei broccoli, negli spinaci e negli agrumi come il limone.
- i Flavonoidi rossi. Chiamati anche “antocianine”, conferiscono i colori rosso, blu e viola. Sono contenuti anche nel mirtillo, nelle more e nella barbabietola rossa.
- i Tannini. Sono contenuti nella fragola, nei lamponi, e nelle verdure del gruppo delle crucifere come il broccolo. I tannini si trovano anche nel vino rosso e nel tè verde.
- la Quercitina è contenuta nei mirtilli, nel cappero, nei peperoni, nella cipolla e nel tè verde.
L’arcobaleno non sarebbe completo senza il pigmento verde. La clorofilla permette alla pianta di assorbire la luce trasformandola in energia tramite il processo della fotosintesi. Anche la clorofilla ha un forte potere antiossidante. Esistono due tipi di clorofilla. La prima assorbe la luce blu-violetta e rossa con un picco di assorbimento a 660 nm, La seconda assorbe la luce blu e arancione e ha un picco di assorbimento a 450 nm.
E’ straordinario constatare che la struttura chimica della clorofilla e quella dell’emoglobina responsabile del trasporto di ossigeno nel sangue, sono uguali se non per un’unica differenza. Al centro della molecola di emoglobina troviamo un atomo di ferro mentre nel centro della molecola di clorofilla troviamo un atomo di magnesio.
Conclusione
Le vitamine e i minerali, così come i carotenoidi, i flavonoidi e la clorofilla sostengono la difesa antiossidante dell’organismo. L’insufficiente assunzione di verdura mantiene un acidità metabolica e accelera i fenomeni dell’invecchiamento e dell’infiammazione. Inoltre mantiene le condizioni che accelerano l’aggravamento delle malattie croniche. Queste malattie, chiamate anche NCD (Non Communicable Diseases), sono le malattie dette “di società”. Sono le malattie cardio-vascolari, il diabete, l’obesità, le neuro-degenerazioni, i fenomeni auto-immunitari, le affezioni osteo-articolari, i reumatismi, e i tumori.
Ciò che è più sconcertante è che sono sempre più i bambini che presentano in modo precoce i segni di deficit in agenti antiossidanti. Questo è dovuto ad un’errata alimentazione e alla crescente offerta di cibo a base di carboidrati e zuccheri. Ogni alimento ingerito ha la funzione di segnale per l’organismo. I segnali non sono solo chimici o molecolari ma anche di frequenza e radiazione di luce. La verdura e la frutta nutrono queste sottili frequenze.
Bibliografia
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Rafal Serge – L’Alimentation Antioxidante, Edition Marabout 2008