Autore: Filip Dudal D.O. IFMCP (USA)
La melatonina viene prodotta, in assenza di luce, dalla ghiandola pineale. Questo ormone induce l’addormentamento senza però agire sulle fasi di sonno profondo REM e inoltre ha una spiccata azione anti-ossidante. Durante il giorno, una minima quantità di melatonina, con funzione soprattutto anti-ossidante, viene prodotta all’interno del tratto intestinale. Questa è la ragione per cui bisogna dormire in una stanza totalmente buia, senza spie di corridoio, di interruttori o di luce che entra dalla finestra. Una luce lasciata accesa, solo per rassicurare il bambino che si deve addormentare, riduce la sua produzione di melatonina e impedisce la buona induzione del sonno.
L’esposizione alla luce blu, soprattutto quella con frequenza tra i 460nm e i 480nm specifica di schermi del computer e del telefonino, inibisce la produzione di melatonina. E’ dunque del tutto sconsigliabile lavorare al computer nelle ore che precedono il sonno.
Il sovradosaggio di melatonina inibisce la produzione di testosterone e di sperma e nella donna l’ovulazione e la conversione del corpo luteo in follicolo. Nella donna fertile dunque, il sovradosaggio in melatonina può alterare il ciclo mestruale. Inoltre la melatonina si contrappone all’espressione del cortisolo prodotto dalle ghiandole surrenali.
La melatonina agisce sull’ipotalamo per regolare il ritmo circadiano sonno-veglia. Essendo la produzione della melatonina inibita dalla luce del sole, la produzione avviene fisiologicamente dalle 21:00 alle 6:00 con un picco di produzione verso mezzanotte.
Qualora il soggetto, per ragioni sociali e di stile di vita, va a letto tardi in modo abituale, può sorgere la “Sindrome della Fase del Sonno Ritardata” (DSPS – Delayed Sleep Phase Sindrome). In questa sindrome l’individuo presenta un disturbo cronico del ritmo del sonno nel quale si addormenta dopo la mezzanotte e ha difficoltà per il risveglio mattutino. Inoltre durante la giornata presenta un diminuzione della capacità di prestare attenzione. E’ dunque vero che le ore prima della mezzanotte sono quelle più preziose per un buon riposo e recupero dell’ organismo.
La produzione di melatonina diminuisce con l’avanzare dell’età, e questo spiega il perché tanti adulti devono confrontarsi con una diminuzione spontanea delle ore di sonno.
La produzione è massimale verso i 10 anni ed è il perché bisogna rispettare la necessità di maggior ore di sonno dei bambini. Troppe volte i bambini , per un errato stile di vita, devono seguire gli stessi ritmi sonno-veglia dei genitori. La produzione poi gradatamente scende per dimezzarsi verso i 40 anni per diventare minima dai 60 anni in poi. La diminuzione della produzione di melatonina si iscrive nella diminuzione della produzione di tutti gli ormoni con l’avanzare dell’età.
Un dosaggio di tutti gli ormoni, sia nel sangue che nelle urine, permette di stabilire quali ormoni non raggiungono un livello ottimale e possono essere sostituiti con ormoni bio-identici (BHRT – Bio-identical Hormone Replacemente Therapy).
Il livello di melatonina può essere dosato nelle urine 24 ore sotto forma della 6-sulfatossi-melatonina (valore ottimale: più di 40 ug/24 ore) e nella saliva sotto forma di melatonina salivare (valore ottimale: 55-70 pg/mL), anche se quest’ultimo test è meno preciso.
La produzione della melatonina si alterna con quella di un altro ormone: il Cortisolo che viene prodotto dalle ghiandole surrenali. Il cortisolo aumenta il livello di energia aumentando il livello della glicemia, aumenta la pressione arteriale e infine neutralizza l’infiammazione. Il cortisolo ha dunque una funzione opposta a quello della melatonina. La melatonina addormenta e il cortisolo dinamizza.
La produzione di cortisolo che avviene di giorno, viene stimolata dalla luce, dalla stazione eretta, dallo stress e dal perdurare delle emozioni non risolte.
In una situazione equilibrata, la melatonina che viene soprattutto rilasciata di notte, riduce i livelli di cortisolo aiutando così l’individuo ad addormentarsi con più facilità. Un livello basso di melatonina, soprattutto in situazioni di stress, permette al cortisolo di rimanere alto in modo inappropriato inducendo cosi l’individuo a rimanere sveglio di notte.
Prima di somministrare la melatonina, bisogna sempre valutare anche il livello del cortisolo. La melatonina si oppone all’espressione del cortisolo. Serve prudenza in quei casi dove il paziente ha bisogno di maggiori tassi di cortisolo, cioè in situazioni come allergie, artrite, malattie auto-immuni, stress in fase di esaurimento, gravidanza, disturbi dell’ ovulazione e in tutte le situazioni ove esiste un altro grado di infiammazione sistemica. Il livello del cortisolo può essere misurato nel sangue la mattina a digiuno idealmente alle ore 8:00 (Cortisolo totale – valore ottimale: 180 ng/mL e Cortisolo Libero – valore ottimale: 20 ng/mL), nelle urine 24 ore (17-OH-steroidi – valore ottimale per l’uomo: 13 mg/24ore, per la donna: 7 ng/mL) o infine nella saliva (Cortisolo libero – valore ottimale al mattino 20-30 nmol/L).
Ecco i sintomi che devono far sospettare un deficit di Melatonina:
- sonno disturbato o agitato
- tensione muscolare di notte, agitazione degli arti inferiori
- fatica durante le ore diurne
- dolori e spasmi addominali di notte per anomala attività intestinale di notte
- ansia notturna, mancanza di serenità e pace mentale
- depressione
- cambi di umore stagionali (“Seasonal Affective Disorder”)
- Sindrome della Fase Ritardata del Sonno
- Deficit del potenziale anti-ossidativo, e periodi di aumento dello stress ossidativo come nei sindromi cardio-vascolari (infarto, ictus, aritmie),
- Jet Lag
In conclusione, prima di integrare questo ormone, bisogna controllare i livelli di melatonina e di cortisolo, correggere lo stile di vita e l’ ora alla quale si va a dormire, spegnere o occultare tutte le fonti di luce, evitare di lavorare con luce blu nelle ore che precedono il sonno, ridurre lo stress e infine fare un pasto serale leggero al fine di non sollecitare l’apparato digerente di notte che fisiologicamente è meno attivo durante il sonno.
La forma più assimilabile di melatonina è quella sub-linguale e deve essere minore se il cortisolo è basso. Il giusto dosaggio dipende dal risultato delle analisi.
Bibliografia:
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Dudal F. D.O. IFMCP – Approccio Metabolico in Clinica Osteopatia – Comunicazione – Ormoni e Neuro-trasmettitori – ICOM, Milano 24 Novembre 2018.
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